Quello che mi è successo di strano in questo mese in giro per l'Italia: dediche assurde e visite indesiderate. Il sottobosco dei festival e i momenti di confronto, polemica ed emozione

Prima puntata di #sottoattaccodipanico in tour

Ammettiamolo: nemmeno io mi aspettavo che dopo l'uscita del libro avrei girato per tutta Italia per 32 giorni esatti, toccando il paese da nord a sud – da Cagliari a Mestre, da Catania e così via – ricevendo inviti praticamente ogni giorno. L'ultimo è arrivato stamattina per Avezzano il 4 agosto, ma non potrò esserci perché il 5 sarò a Sapri per ritirare un premio. Ci incontreremo anche a Sarzana l'8 luglio al festival dell'avvocato Annamaria Bernardini De Pace, il 30 e 31 luglio in Puglia (poi comunicherò luoghi e orari precisi), il 10 agosto a Cosenza e il 30 agosto a Bisceglie. Queste sono almeno le date già confermate, mentre altre le ho dovute sospendere per vari motivi. Però questo, come ho sempre detto, è un libro che si diffonde attraverso il passaparola e per trasmettere il messaggio devi "esserci": devi parlare, raccontare, stringere le mani e ascoltare le storie degli altri. Un semplice abbraccio può significare molto. Ma non è tutto rose e fiori, come sempre accade. Anche questo aspetto di un lavoro bellissimo ha il suo lato negativo. Piccole riflessioni che racconto in prima persona.