Meglio attaccare Tony Effe per mesi e far finta che Fedez non esista…
Vi svelo quello che Tony ha fatto per me in silenzio
Eh sì, noi italiani abbiamo proprio questa fissa: ci serve sempre un "cattivo della settimana" da mettere alla gogna mediatica. E guarda caso, in questo inizio 2025, è toccato a Tony Effe diventare il nuovo bersaglio preferito dei media. È quasi comico vedere come funziona: ogni santo giorno spunta un nuovo titolone, un'indignazione, un "che scandalo!" per qualsiasi cosa dica o faccia. Lo stanno dipingendo come il demonio in persona, e tutto perché? Per i testi dei suoi brani e per quella storia con Gualtieri che ormai conosciamo tutti.
E non parliamo poi del putiferio scoppiato quando è stata annunciata la sua partecipazione a Sanremo, sembrava quasi che stessero per mandare Satana sul palco dell'Ariston. I giornali ci stanno sguazzando: un giorno ripescano una vecchia intervista, quello dopo una strofa scritta anni fa, poi una polemica social... insomma, hanno trovato il loro nuovo "mostro" da prima pagina.
È proprio vero che in Italia funziona così: prima di concentrarci sui problemi veri, ci serve sempre qualcuno da additare, un personaggio su cui scaricare tutte le frustrazioni del momento. E quando questo qualcuno viene trovato - che sia un cantante, un politico o un personaggio pubblico - parte la giostra mediatica. Articoli, commenti, analisi, tutti a dire la loro, tutti a stracciarsi le vesti per l'ennesimo "scandalo nazionale".
E Tony Effe è solo l'ultimo di una lunga serie. Tra qualche settimana sarà il turno di qualcun altro, e lui verrà dimenticato. È come un reality show dell'indignazione: ogni stagione ha il suo protagonista, il suo "cattivo" da mettere alla berlina. E noi, da bravi italiani, stiamo al gioco, pronti a puntare il dito contro il prossimo malcapitato di turno.