La vera storia dello stu*ro

Alberto Genovese: da Terrazza Sentimento a Finestra Isolamento. Capitolo 4

Il mostro è in galera, ma cosa dicono le ventotto pagine di ordinanza? Illustrano un sadismo e un accanimento da parte di Genovese nei confronti della vittima, che sono difficili da digerire. Ore di violenza ininterrotta, che proveremo a ricostruire nei dettagli. Per non mettere in ulteriore difficoltà la vittima già umiliata da quello che ha subito, decidiamo di togliere nomi e cognomi o di usarne di fantasia. Ricostruiremo quel maledetto tempo, intervallandolo a pezzi di ordinanza.

Domenica 11 ottobre, Milano.

Nei pressi di piazza Santa Maria Beltrade, verso le 22.00, dall'androne di un lussuoso palazzo, esce velocemente una ragazza di nome Carla e sta disperatamente cercando un volto familiare. Ad attenderla fuori dallo stabile ci sono Luna e Marco, che sono lì, quasi immobili, da ore. Luna è visibilmente preoccupata, perché ha passato la precedente notte a mandare messaggi a Carla; messaggi che non sono mai stati visualizzati fino alle ore 20:00 del giorno dopo. In quel preciso orario, il telefono di Luna si illumina, lei lo afferra immediatamente e visualizza un messaggio laconico da parte di Carla. Ecco i testi reali:

"Sono in una situazione pericolosissima".

“Alle 20.00 dell’11.10.2020 X (nasconde il nome vero) mandava un messaggio a Y (nasconde il nome vero) informandola di trovarsi in una situazione pericolosissima e di contattare le FF.OO laddove lei non avesse risposto.”

Luna immediatamente informa Marco, escono dalle rispettive case e si appostano nei pressi del palazzo da cui Carla non è più uscita. E pensare che era entrata assieme ai due amici per fare un salto a una festa della Milano che conta, con gente che conta.