Dal silenzio alla verità: la testimonianza che anticipa lo scandalo Puff Daddy
Dopo l'arresto di Combs, il castello di bugie inizia a sgretolarsi
Una testimonianza chiave riemerge nel caso che sta scuotendo l'industria dell'intrattenimento americano. Si tratta di Ally Carter - pseudonimo utilizzato per motivi di sicurezza - che nel 2021 aveva sollevato il velo su un presunto network di traffico di minori destinato a soddisfare gli appetiti dell'élite dello showbusiness statunitense.
La donna, costretta a un cambio di identità per tutelare la propria incolumità, aveva presentato accuse che coinvolgevano figure di primissimo piano del panorama mediatico americano: dalla conduttrice Oprah Winfrey alla popstar Beyoncé, fino a Sean "Puff Daddy" Combs. Dichiarazioni che all'epoca furono archiviate come inattendibili dalla stampa mainstream, ma il recente arresto di Combs ha tuttavia rimesso in discussione la credibilità di quelle accuse.
Quello che andremo a raccontare, potrebbe urtare e disturbare la sensibilità di più di qualcuno, ma riteniamo giusto affrontare anche questo episodio, perché crediamo sia necessario riportare ogni testimonianza. E le parole della Carter, qualora le accuse contro Combs dovessero essere confermate in sede giudiziaria, potrebbe rivelarsi un documento fondamentale per comprendere la vera natura di un sistema che, dietro lustrini e riflettori, avrebbe celato un network di abusi sistematici.